Accesso al credito (per le imprese):
significato e modalità per ottenerlo
Con l’espressione “accesso al credito” si intende la possibilità, per un soggetto quale ad esempio un’impresa, di richiedere un prestito a un istituto di credito (banca) o a un altro intermediario finanziario autorizzato (quali i Confidi, i consorzi di garanzia collettiva dei fidi).
L’accesso al credito per le imprese (e in particolare l’accesso al credito per le Pmi) può essere più o meno agevole. Dipende, essenzialmente, dal loro “merito di credito”.
Il merito di credito
Il “merito di credito” consiste nell’affidabilità economico-finanziaria di un’azienda, che viene valutata su un determinato insieme di informazioni e di documentazione quali, ad esempio, l’analisi di bilancio, l’analisi del piano finanziario pluriennale o la centrale dei rischi e l’andamentale con il mondo creditizio in genere.
Le banche, inoltre, sempre più frequentemente, per stimare il merito di credito di un’impresa, adottano anche modelli di rating (“classificazione”), messi a punto internamente o da consulenti specializzati, che consentono di focalizzare il rischio relativo all’azienda che fa richiesta di finanziamento.
Naturalmente, nella valutazione di un’impresa, in molti casi intervengono anche le cosiddette “garanzie”, che vanno a rafforzare ulteriormente, agli occhi delle banche, l’affidabilità dell’azienda richiedente.
Le tipologie di garanzia
Le forme più classiche di garanzia volte a favorire l’accesso al credito per le PMI sono quelle basate sul patrimonio e quelle derivanti da soggetti esterni. Vediamole nel dettaglio.
- Garanzie Personali: vengono fornite in forma contrattuale identificando un soggetto (“fideiussore”) che garantisce alla banca il corretto assolvimento da parte dell’azienda dei suoi obblighi di restituzione del finanziamento.
- Garanzie Reali: vengono assicurate tramite ipoteca od offerta in pegno di beni personali (immobili, terreni ecc.). Al finanziatore viene fornito un diritto di prelazione sul bene, come tutela a fronte del rischio di insolvenza.
- Fondo di Garanzia Statale (legge n. 662 del 1996): è il fondo, istituito dallo Stato, per supportare le PMI italiane e agevolarne l’accesso al credito. In questo caso è appunto il peso della “garanzia statale” a ridurre i rischi per le banche e facilitare il finanziamento, che viene conferito ad imprese con requisiti definiti, viene stimato sulla base di modelli Ministeriali, e varia in funzione dei settori di mercato. Per accedere al Fondo di Garanzia Statale è necessario, in ogni caso, rendere disponibili gli ultimi due bilanci aziendali depositati in Camera di Commercio. Alle nuove imprese, invece, per la valutazione, viene chiesta l’elaborazione di un Business Plan a partire da un modello standard.
- Confidi: sono i “consorzi di garanzia collettiva dei fidi”, espressione delle associazioni di categoria, ispirati ai principi di mutualità e solidarietà, la cui missione è specificamente agevolare l’accesso al credito per le imprese. Nella richiesta del credito i confidi si presentano come “garanti affidabili” minimizzando i rischi per le banche dovuti a eventuali insolvenze dei clienti.
Un reale accesso al credito per le imprese
Va sottolineato come le garanzie, di qualsiasi tipo esse siano, costituiscono un aiuto valido e concreto ma accessorio, che deve sempre accompagnare, nella richiesta di accesso al credito per le imprese, un progetto imprenditoriale di qualità e sostenibile.
Per questo i confidi e, in particolare Fidicomtur, non solo assistono le imprese fornendo genericamente garanzie, ma aiutano ad analizzare i propri bilanci, a costruire il piano d’impresa, e, in ultima analisi a formare e gestire quel merito di credito che è fondamentale per sviluppare il business e consentire l’effettivo accesso al credito per le PMI.